Nell’immaginario collettivo il Whisky è uno status simbolo di ricchezza e potere.
Per molti è questo è il motivo (spesso inconscio) che li avvicina a questo mondo, ma c’è molto di più.
Scoprirai oggi molte cose sul whisky, che forse non sapevi.
In questo articolo curerò principalmente due aspetti: la produzione di Whisky, e le varie tipologie.
Grazie a queste informazioni, potrai scegliere con maggior consapevolezza il whisky perfetto per te!
Whisky: Cos’è e come è fatto?
Whisky è un vocabolo inglese di origine celtica. Si tratta di un’acquavite di cereali ottenuta attraverso maltaggio, saccarificazione e successiva distillazione secondo speciali tecniche, seguite da invecchiamento.
Per quanto riguarda le origini, non si sa per certo se il primo whisky sia scozzese o irlandese, bensì entrambe le zone se ne contendono l’appartenenza. Le prime vendite di whisky risalgono al XV secolo, soprattutto da parte di monaci delle Highlands, in zona scozzese.
Fu poi nel 700 che il whisky divenne il simbolo della libertà americana nei confronti degli inglesi. Questo, dopo che per quasi 150 anni era stato oggetto di contrabbando. In Italia durante l’epoca fascista era il distillato più bevuto e fu italianizzato in “spirito d’avena”.
Secondo la normativa comunitaria non può essere definito whisky, un’acquavite di cereali che non abbia almeno tre anni di invecchiamento.
Il Whisky si estrae dall’alambicco ad una gradazione tra i 68-73° (pot still) e i 94° (patent still), che viene ristretta per raggiungere il grado alcolico di 65°C. Dopo la maturazione il prodotto viene diluito fino ad arrivare ai 40°, i 43° per l’esportazione e i 60° per i whisky speciali.
Come si produce il Whisky?
Per produrre il whisky, le materie prime sono: l’acqua, i cereali tra cui segale, grano, mais e orzo, la torba impiegata per essiccare il malto, e il lievito. La gradazione alcolica è indicata con il termine cask strength.
La preparazione avviene attraverso i seguenti processi:
- Macerazione
- Fermentazione
- Distillazione
- Maturazione
- Miscelazione
- Imbottigliamento
Il sapore del whisky deriva essenzialmente da due cose: l’acqua che viene utilizzata nella produzione, dall’insieme di orzo, segale e grano, e le botti in cui matura. L’acqua che si utilizza, può essere torbida, di cristallina limpidezza, morbida o dura. Con le materie prime impiegate si determina
- un gusto secco derivante da una maltazione prolungata
- un gusto dolce dato da orzo e grano
- un gusto speziato dato dalla segale
- un gusto fruttato derivante dai lieviti.
Si possono avere, inoltre, sentori salmastri di aria di mare e una maggiore o minore tannicità, data dal fusto impiegato per l’invecchiamento.
L’acqua è il primo elemento importante utilizzato per la distillazione, non subisce trattamenti ad eccezione della filtrazione.
L’acqua nel whisky è indispensabile:
- per bagnare il cereale in modo da farlo germinare
- nella preparazione del mosto
- per condensare i vapori
- per ridurre il grado alcolico
Il secondo elemento è dato dall’insieme di orzo, segale e grano. L’orzo costituisce il più nobile dei cereali per la preparazione del whisky. Quando è maltato ha una struttura croccante e profuma di biscotto.
La torba, invece, è un carbone che si ottiene dalla fossilizzazione di erbe, muschi, piante palustri, erica che brucia lentamente producendo un fumo dall’aroma intenso e viene usato per essiccare il malto.
L’ ingrediente finale, ma non per questo il meno importante, è il lievito.
L’ultimo elemento, sono le botti utilizzate per la maturazione.
Il whisky viene fatto maturare per anni, anche più di 20, in botti solitamente di rovere.
Ne esistono di due tipi: in rovere europeo o in rovere americano. Il risultato dipende soprattutto dal tipo di legno che viene utilizzato e da ciò che era precedentemente contenuto nella botte. Quasi tutte le botti utilizzate per la produzione di whisky sono state impiegate per la produzione di bourbon o sherry e ne portano quindi gli aromi. In genere quasi tutti i single malts vengono posti a maturazione in botti di rovere americana.
Le Tipologie di Whisky
Ora che sai come è fatto un buon Whisky, ti mostrerò quali sono le principali regioni di produzione.
Ognuno dei Whisky prodotti ha delle particolarità in base al posto in cui viene prodotto
In Europa i paesi classici produttori del whisky sono Scozia e Irlanda, ciascuna con un suo stile. Nel nuovo continente si è affermata una tradizione autonoma in Canada e Stati Uniti, cui si sta affiancando anche l’Australia. Il Giappone distilla whisky di qualità, ma per la quantità, si colloca tra i maggiori produttori mondiali. Altri paesi producono whisky, ma senza molto successo. Nei paesi con clima freddo è diffusa la produzione di bevande alcoliche fermentate. Infatti, in Scozia e Irlanda, l’orzo costituisce la materia prima di birra e whisky.
1) Scotch Whisky
I whisky scozzesi hanno un intreccio tra dolce e secco. Il dolce viene conferito dall’orzo maltato, mentre il secco viene dato dal gusto affumicato prodotto dalla torba.
Vuoi sapere quali sono i migliori Scotch Whisky? Ecco la guida definitiva per i migliori Scotch Whisky
2) Irish Whisky
E il distillato prodotto in Irlanda. È ottenuto da orzo maltato e non maltato, con percentuali di altri cereali. Viene ottenuto in genere con una distillazione continua o con tripla distillazione, per avere in uscita dal distillatore un prodotto pulito e ricco di alcol.
3) American Whisky
Il Whiskey Americano, a seconda del processo di produzione si può distinguere in straight Bourbon Whiskey e Rye Straight Whiskey. Altri whisky americani sono il wheat straight whiskey, malt straight whiskey, corn whiskey, blended Whiskey, light Whiskey e Tennessee Whiskey.
4) Canadian Whisky
I Whisky canadesi sono prodotti utilizzando cereali come la segale, il grano, l’avena e l’orzo maltato, addizionati con alcol neutro che alleggerisce il gusto finale. Il Whisky canadese deve invecchiare almeno tre anni in botte carbonizzate internamente che accentuano il tipico sentore di vaniglia.
5) Japanese Whisky
Il Whisky prodotto in Giappone risente di una chiara impronta scozzese, basandosi sull’impiego di orzo maltato, poco torbato. Il Japanese Whisky si differenzia da quello scozzese per l’intensità del profumo e aromaticità data dalla torba molto più sfumata.
Il servizio del whisky: come va degustato?
Un whisky di malto va servito a temperatura ambiente (16-18°C) e liscio, in un bicchiere “a tulipano”.
Lo si può anche accompagnare con un bicchiere di acqua fredda. L’ideale sarebbe servirlo assieme ad una brocca di terracotta con acqua, se il cliente volesse allungarlo. Nel caso del blended whisky con richiesta di ghiaccio si può optare per l’old fashioned.